Resezione polmonare come primo tempo terapeutico o dopo chemioterapia nelle neoplasie
Tra le oltre 10.000 operazioni di chirurgia toracica effettuate dal Prof. Mezzetti nella sua attività professionale, oltre 6.000 consistono in resezioni polmonari.
Le resezioni consistono in asportazione di tutto il polmone (pneumonectomia), o di un suo lobo (lobectomia) o di una parte del lobo (resezione segmentaria o angolare).
Sono state effettuate in parte per patologie benigne (11%) e per la restante parte, per patologie maligne.
Fino al 1992 sono state eseguite esclusivamente a torace aperto e, da allora, in diversi casi in via toracoscopica video-assistita (eseguendo due o tre piccole incisioni di 1-1,5 cm attraverso le quali introdurre gli strumenti per eseguire l’operazione e l’ottica che permette la visione interna).
Questa via di accesso è meno dolorosa per i pazienti, permette una degenza ospedaliera più breve e una ripresa dell’attività lavorativa più rapida.
I pazienti sono stati controllati con estrema attenzione durante i primi anni successivi all’intervento ogni sei mesi e, solo in seguito, ogni due o tre anni.
Dal 1990 il Prof. Mezzetti è stato tra i primi chirurghi toracici italiani a operare molti pazienti portatori di tumore polmonare maligno dopo averli sottoposti a chemioterapia e/o radioterapia, allorché la neoplasia invade la parete toracica o presenta metastasi linfonodali mediastiniche.
Considerando la gravità di questo tumore quando operato in fase avanzata, i risultati in questo ultimo tipo di interventi sono soddisfacenti.
Iter terapeutico per mesoteliomi pleurici maligni
Nel mesotelioma pleurico maligno il Prof. Mezzetti segue l’iter terapeutico che oggi rappresenta la miglior opzione per offrire ai pazienti una condizione di vita con minori sintomi possibili e un allungamento della sopravvivenza. Viene eseguita l’asportazione totale della pleura parietale, del polmone con la pleura viscerale e di parte del sacco pericardico e del diaframma.
Questo intervento può essere eseguito nelle forme iniziali, nel caso in cui non vi siano metastasi linfonodali e nell’istotipo epiteliale.
Per la chemioterapia e la radioterapia si seguono gli schemi proposti dagli oncologi.
Resezioni esofagee per neoplasie maligne
Le resezioni per neoplasie maligne dell’esofago vengono effettuate per via toracotomia per asportare la neoplasia, inoltre per via addominale si interviene per preparare o lo stomaco o il colon o l’ileo che, trasportato nel torace, sostituirà l’esofago.
Oggi, come nel caso del polmone, il portatore di questa neoplasia maligna viene sottoposto a cicli di chemioterapia finalizzati a ridurre l’aggressività del tumore e a permetterne un’asportazione più completa e radicale possibile.
Asportazione di timomi e masse mediastiniche
Le masse mediastiniche vengono asportate mediante resezione longitudinale dello sterno (sternotomia mediana) e con asportazione accurata delle zone di contatto tra le masse e la pleura.
I risultati sono buoni ed anche il dolore post-operatorio è limitato ad un breve periodo.
I timomi e le ipertrofie timiche nei portatori di miastenia grave, vengono asportati per via videotoracoscopia ottenendo una riduzione dei sintomi della stessa ed inoltre diventa possibile ridurre la dose necessaria dei farmaci contro la malattia.
Interventi per bolle polmonari responsabili di pneumotorace primitivo recidivo
Il pneumotorace, presenza di aria nel cavo toracico tra il polmone e la parete toracica, è un evento benigno che colpisce in età giovanile (20/25 anni).
È legato alla presenza di piccole bolle polmonari periferiche congenite che possono rompersi e fare uscire l’aria dal parenchima invadendo lo spazio pleurico.
I pazienti vengono tenuti in osservazione se il pneumotorace è di dimensione limitata o trattati con un drenaggio pleurico se l’aria fuoriuscita è cospicua. Si risolve bene senza nessuna complicanza successiva nel 75% dei casi. Ma nei restanti però vi può essere una recidiva una o più volte.
Trattandosi come detto di persone giovani si deve proporre un intervento, eseguito in videotoracoscopia che consiste nell’asportazione della bolla o delle bolle che hanno determinato il pneumotorace e nell’asportazione parziale della pleura parietale prevalentemente nella cupola dell’emitorace.
Quest’ultimo atto chirurgico favorisce l’adesione del parenchima polmonare alla parete toracica chiudendo lo spazio pleurico ed evitando quindi la futura entrata di aria nello spazio pleurico.
Asportazione di metastasi polmonari
Le metastasi polmonari vengono asportate dopo aver eseguito uno studio molto accurato sul tipo istologico del tumore primitivo e sulla distanza temporale tra l’asportazione del tumore primitivo e la comparsa delle metastasi che deve essere superiore ai due mesi. Il tumore primitivo deve essere stato asportato completamente, la metastasi deve essere unica o il numero da asportare deve essere limitato e nello stesso polmone. Dopo l’asportazione della o delle metastasi, il parenchima polmonare deve rimanere in quantità tale da permettere ai pazienti una vita accettabile e non renderli ossigeno-dipendenti o allettati permanentemente.
Interventi sulla trachea
Sulla trachea vengono preferiti gli interventi per via endoscopica che offrono ottimi risultati.
La resezione parziale della trachea viene riservata ai casi in cui sia possibile resecare segmenti non superiori ai 4 cm e in cui l’istotipo non faccia pensare all’alta incidenza di possibili recidive.
Interventi per neurinomi toracici
L’asportazione dei neurinomi toracici viene eseguita il più delle volte mediante video toracoscopia ed, unitamente al neurochirurgo, nei casi in cui il neurinoma si estenda entro il canale vertebrale.
I risultati sono ottimi e il decorso post-operatorio è privo di complicanze.
Interventi per gozzi cervico-mediastinici
L’asportazione dei gozzi cervico-mediastinici viene fatta prevalentemente per via cervicale. Vi è un minor dolore post-operatorio se non si esegue la resezione dello sterno.
I risultati sono buoni perché il gozzo cervico-mediastinico è di struttura cistica, non tumorale.
Interventi per patologie della parete costale, sternale e diaframmatica
Gli interventi che comportano resezioni costali o sternali, il più delle volte richiedono l’uso di protesi per ricostruire la solidità della parete toracica.
Oggi sono disponibili alcune soluzioni che offrono ottimi risultati (vedi foto).
Interventi per pachipleurite cronica
La pachipleurite cronica è caratterizzata dalla presenza di tenaci aderenze che partendo dalla pleura parietale bloccano il polmone in posizioni fisse che compromettono la funzione respiratoria.
L’intervento consiste nell’asportazione delle aderenze con estrema cautela per non ledere il polmone. L’intervento viene eseguito a cielo aperto e non in video toracoscopia perché con quest’ultima metodica non è possibile eliminare tutte le aderenze. I risultati sono ottimi perché la patologia è benigna e non vi sono recidive.
Interventi di riduzione del volume polmonare
Alcuni pazienti con dispnea nei quali dopo esami accurati vengono escluse altre patologie e che presentano enfisema polmonare bilaterale disomogeneo possono essere valutati per interventi di riduzione del volume polmonare.
Occorre uno studio molto attento sulla funzione respiratoria dei pazienti e sulle condizioni generali per portare all’intervento solo coloro che potranno ricavarne un effettivo vantaggio.
Mediastinoscopie e mediastinotomie
La mediastinoscopia è un atto chirurgico eseguito in anestesia generale che permette, entrando con gli strumenti operatori nello spazio retro sternale, di studiare eventuali masse mediastiniche o ingrandimenti di linfonodi interessati da metastasi. Oggi la PET (esame meno invasivo e eseguibile senza anestesia) sostituisce spesso questo intervento.
La mediastinotomia ha le stesse indicazioni e consente di studiare eventuali ingrossamenti dei linfonodi mediastinici tramite una piccola incisione para-sternale della cute e dei tessuti sottocutanei, in anestesia generale.
Simpaticectomia toracica
La simpaticectomia toracica viene eseguita per iperidrosi palmare e per il Morbo di Raynaud.
Si esegue per via videotoracoscopica con due accessi di 1/1,5 cm sulla linea ascellare media che permettono di resecare una parte della catena nervosa simpatico.
L’intervento è seguito da ottimi risultati, viene consigliato però solo nei casi non risolvibili con terapie mediche e solo dopo aver escluso altre patologie.
Disostruzione bronchiale con laser endoscopico
Con il laser endoscopico è possibile vaporizzare formazioni neoplastiche benigne che possono ostruire il lume bronchiale. Si tratta di interventi con un grado di invasività limitato e ben sopportati dai pazienti.
Nelle forme maligne il trattamento asporta solo la parte del tumore che si posiziona dentro il lume bronchiale ed è seguito dal posizionamento di stent endoscopico.
Per il paziente vi è un netto miglioramento delle condizioni di vita in quanto la funzione respiratoria torna nella norma.
Trattamento di noduli polmonari con termoablazione
Il Prof. Mezzetti ha un’esperienza, tra le più ricche in Italia, nel trattamento delle neoplasie maligne polmonari tramite termoablazione, viene eseguita prevalentemente insieme ai radiologi sotto guida TAC con l’appoggio di una divisione di chirurgia toracica per trattare le eventuali complicazioni emorragiche o eventuali pneumotoraci.
Queste complicanze sono però molto rare.
Si esegue nelle neoplasie maligne di piccole dimensioni spesso recidive ad interventi di resezione polmonare classica in pazienti con condizioni generali, cardiache o respiratorie compromesse.
I risultati sono buoni e permettono di allungare la sopravvivenza anche in pazienti anziani e in condizioni generali non brillanti.